Giochi di karma, all’Etihad Stadium. La prima di Raheem Sterling contro il “suo” Liverpool termina con l’ennesimo scherzo del dio del calcio. Quattro sberle, Klopp soffia sulla sua mano bollente: e ringrazia il talento infinito di Coutinho. Con l’ex Inter, decisivi Skrtel e Roberto Firmino.
SINFONIA REDS – La mano del mago tedesco c’è, si vede, è palpabile. I rossi vanno avanti e ripiegano, e poi sono aggressivi: eccola, l’intensità. Ecco ciò di cui tanto parlava l’allenatore del Liverpool. Che dall’Etihad va via pieno di certezze, e quasi tutte hanno il volto di una squadra che può soltanto crescere. Al contrario di Pellegrini: perché dalla sconfitta contro i Reds c’è tanto su cui lavorare. Specialmente lì dietro: l’assenza Kompany può essere un alibi. Ma regge poco e male.
LA PARTITA – Bastano sette minuti agli ospiti: ci pensa subito Mangala a scartare, molto anzitempo, il più bello dei regali di Natale. Basta infatti una semplice palla dentro di Milner: il francese è lesto a toccarla (malissimo) di sinistro. Hart può zero, il difensore avrebbe potuto decisamente di più. Un quarto d’ora dopo, Coutinho piazza la firma sul più bello dei capolavori: il filtrante di Firmino è calcio, il suo destro è l’essenza più pure di quest’ultimo. Due gol in venti minuti: ne arriverà un terzo nei successivi dieci. Stavolta i brasiliani si scambiano i ruoli: è Roberto Firmino a chiudere i conti con un bellissimo sinistro.
SKRTEL LA CHIUDE – Il City è in bambola, ma la reazione non tarda ad arrivare. Prima del duplice fischio, è Aguero a reggere l’illusione: assist di Kolarov e destro da fuori del Kun. No way: i light blues spendono energie e tiri. Ma il gol del riavvicinamento non arriva. E Skrtel la chiude, in mezzo all’area di rigore. Per la gioia di Klopp, che l’ha fatta grossa pure in Inghilterra.
Cristiano Corbo
This post was last modified on 22 Novembre 2015 - 11:14