Uno dei problemi, o presunti tali, dell’inizio di stagione della Juventus è stato il rendimento di Alvaro Morata. Dopo l’avvento del 4-3-3, lo spagnolo ha registrato un calo nella media realizzativa. Tuttavia, se guardiamo con oculatezza il lavoro che l’ex canterano del Real Madrid svolge in campo e ricordiamo anche il suo modo di giocare dello scorso anno, si arrivano a conclusioni molto interessanti.
GOL NO, SACRIFICIO TANTO – È vero, Morata non segna come l’anno scorso. Soltanto 3 gol in 14 partite, una media di 0.21 reti a partita (l’anno scorso furono 15 in 46 partite, media di 0.32), ma, in sua difesa, c’è da dire che l’inizio di stagione bianconero non è stato molto propizio; c’è, pertanto, ancora tempo per recuperare. Inoltre, Alvaro si sacrifica tantissimo: nel 4-3-3 dà una grossa mano al terzino di turno, che sia Evra o Alex Sandro, chiudendo molto bene gli spazi e, talvolta, dando inizio alla ripartenza con il suo dribbling e la sua velocità. Certo, ci vorrebbe più lucidità sotto porta, ma è più facile trovarla quando si gioca in un campo di 30 metri rispetto a uno di 80.
AMORE PER L’ESTERNO – Nel modulo a 2 punte dello scorso anno (3-5-2 o 4-3-1-2, non faceva differenza), quando venne integrato, Morata veniva spesso e volentieri richiamato da Allegri. Il motivo? Lo spagnolo si spostava troppo sull’esterno e lasciava da solo Carlos Tevez. Il suo lavoro, quasi da ala, veniva sfruttato dall’argentino che, grazie al tanto spazio a disposizione, riusciva a trovare molto spesso la porta. Quest’anno il Tevez di turno non c’è più, e nessuno riesce a sfruttare il suo lavoro. Se Mandzukic (o Zaza, o anche Dybala da prima punta) riuscisse a far esplodere la sua vena realizzativa, scommettiamo che nell’ambiente non si parlerebbe più di un problema Morata?
FONDAMENTALI ANCHE I SUOI GOL – Naturalmente, però, bisogna guardare anche il risvolto negativo della medaglia. Il lavoro che Morata sta facendo per la squadra è indispensabile: senza di lui il 4-3-3 non potrebbe essere attuato e le skills di Cuadrado sarebbero inespresse; dall’altro lato, però, la Juventus ha bisogno dei suoi gol assieme a quelli di Mandzukic e Dybala, altrimenti è impossibile vincere le partite. Ciò che Allegri e lo spagnolo devono fare è lavorare su questo: il sacrificio di Alvaro più i suoi gol. In questo modo si può continuare a sognare la rimonta verso l’alto che Allegri e i tifosi bianconeri si auspicano.
Luigi Fontana (@luigifontana24)
This post was last modified on 21 Novembre 2015 - 12:57