Fabio Capello è uno dei tanti, grandissimi ex di una sfida spettacolare come Juventus-Milan: da calciatore ha vinto tre scudetti in bianconero e uno in rossonero, da allenatore due a Torino e quattro a Milano, per non parlare della Champions League del 1994 con i rossoneri. Un uomo, insomma, che ha davvero lasciato il segno in queste due squadre; inevitabile che per lui la sfida di sabato sera allo Stadium abbia un sapore particolare, soprattutto questa volta che risulta davvero decisiva per le due compagini. L’allenatore italiano ha parlato proprio di questa sfida ai colleghi della Gazzetta dello Sport.
RIMONTA – “La Juve deve ritrovarsi, recuperando fame e determinazione; il Milan invece sta crescendo partita dopo partita. Credo di più alla rimonta della Juventus: le prime risposte sono già arrivate e penso che possa rimettersi in corsa per lo scudetto. Un avvio lento era inevitabile dopo le partenze di alcuni calciatori importanti in estate. Il calcio ha questo difetto: è impaziente. Per vincere devi avere una base solida e comprare due ottimi giocatori per volta”.
POGBA – “Il peso della responsabilità non è indifferente. Adesso gli hanno dato la bacchetta del direttore d’orchestra e lo scenario è cambiato. Serve solo un po’ di pazienza, non si discute il talento di Pogba”.
DYBALA – “Mi piace molto. Ha enormi qualità, ma è giovane, ha 22 anni e gli va concesso di sbagliare o di avere paura. Si cresce anche così”.
BUFFON – “Ricordo bene l’esordio di Buffon vent’anni fa contro il Milan, perché ero proprio l’allenatore dei rossoneri. Rimasi sorpreso quando vidi le formazioni, dissi: ‘Ragazzi, questi mandano in campo il portiere della Primavera’. Poi capii: finì zero a zero e Buffon salvò il Parma con tre grandi parate. Gigi è tra i migliori cinque portieri di tutti i tempi“.
JUVE O MILAN? – “Chi mi è rimasto più nel cuore? Non saprei indicare una preferenza. Alla Juve ho vissuto la parte migliore della mia carriera da calciatore e quei due scudetti da allenatore furono conquistati sul campo, non ho mai avuto il segnale che fossero stati regalati. E in più sono molto amico della famiglia Agnelli. Con il Milan dei primi anni ’90 vincemmo tutto, stabilendo record straordinari. Ma sono legato anche alla Roma, lo scudetto del 2001 fu una grande impresa”.
ITALIA – “Conte sta lavorando bene, miglioriamo partita dopo partita. La difesa non è un problema, un calo ci può stare, ma Buffon, Bonucci, Chiellini e Barzagli offrono ampie garanzie. Ci sono dei giovani interessanti come Bernardeschi e Berardi, i prossimi sei-sette mesi potrebbero regalare a Conte qualche bella sorpresa”.