Gianluigi Donnarumma ancora non era nato quando Gianluigi Buffon esordiva in Serie A e sabato se lo troverà di fronte in Juventus – Milan. Il giovanissimo portiere classe 1999, ormai titolare nel Milan di Sinisa Mihajlovic, ha più volte confessato di ispirarsi alle gesta e alla carriera dell’intramontabile Gianluigi Buffon, per lui sabato sera allo Juventus Stadium sarà una sfida nella sfida, attento a non sfigurare al cospetto del suo idolo. Donnarumma ha concesso al Corriere della Sera e alla Gazzetta dello Sport una lunga e interessante intervista, nella quale si sofferma su vari argomenti.
L’ESORDIO – “Il giorno prima il mister mi ha chiamato nello spogliatoio e mi ha fatto un discorso. Mi sono emozionato, non l’avevo capito. Ho chiamato i miei, si sono subito organizzati per venire da Castellammare a vedermi; l’emozione c’è, ma la tengo per me, non deve trasparire. Il tragitto in pullman è sempre emozionante, anche quando non gioco. Qualche anno fa, guardavo io da giù la squadra che passava. Il consiglio di Diego Lopez e Abbiati? Di stare tranquillo e fare quello che so fare”.
LA PRESSIONE – “A San Siro ammetto che si sente un po’… ma la pressione è qualcosa che riesco a gestire tranquillamente. Dormo la sera prima della partita? Sì certo. Faccio anche il riposino al pomeriggio se giochiamo alla sera. La fama? La prima cosa a cui devo pensare è lavorare, poi se dovrò fare qualche intervista la farò. Firmare autografi o fare qualche foto mi fa solo piacere”.
IL PARAGONE CON BUFFON – “Io considerato erede di Buffon? Mi fa molto piacere, anche se non penso al futuro: voglio solo lavorare e migliorare giorno dopo giorno. Un messaggio a Buffon per i suoi 20 anni di carriera? Gli faccio soprattutto i complimenti per la splendida carriera. E spero di scambiare la maglia con lui sabato sera. Giocare contro Gigi mi dà una motivazione in più. Ma vorrei soprattutto vincere la partita. Magari senza subire gol…”.
IL FUTURO – “Dove mi vedo tra 20 anni? E chi lo sa… Io devo pensare a tenermi il posto domenica dopo domenica. Qui ho davanti due grandi campioni come Diego Lopez e Abbiati. Rinnovo di contratto? Non ci penso, non ho nemmeno l’età per comprare un’auto”. Il giovane portiere rossonero ha infine raccontato cosa gli ha detto Berlusconi e perché ha scelto il Milan e non l’Inter: “Il presidente Berlusconi mi ha fatto i complimenti per quello che sto facendo. Perché il Milan e non l’Inter? Sono stato io a scegliere perché sono milanista e perché mio fratello aveva giocato qui”.
LUCA PIEDEPALUMBO