“Vita da Bobo”. E’ il titolo col quale apre la Gazzetta dello Sport oggi in edicola. Christian Vieri, indimenticato “bomber” del calcio italiano, offre un’anteprima esclusiva della propria autobiografia ed affronta varie tematiche. Proponiamo qui alcuni stralci della lunga e interessante intervista senza filtri a “Bobo”, dove l’ex numero 9 della Nazionale italiana ricorda aneddoti interessanti ed altrettanti simpatici retroscena.
L’ADDIO ALLA JUVENTUS – “Un giorno Moggi mi chiama a rapporto: entro nel suo ufficio e trovo già lì il mio procuratore e Bettega. Il direttore, con i suoi modi tranquilli e gli occhi semichiusi, dice che è pronto ad aumentarmi l’ingaggio, ma che non può andare oltre i due miliardi di lire a stagione. L’Atletico Madrid offre tre miliardi e mezzo. “Si va in Spagna”, dico. E la riunione finisce all’istante. Lo ammetto, decisi guardando solo il portafogli. Potendo tornare indietro, sarei rimasto”.
I RAPPORTI CON JUVE E MILAN – “Sento spesso Andrea Agnelli, grande dirigente. Da quando ha preso in mano la situazione, la Juve è tornata ai massimi livelli, sia in Italia sia oltre confine. Il Milan? Beh, lì mi trattano come se avessi giocato con loro per un decennio, e ringrazio in particolare Alessandro Spagnolo, Mauro Tavola e Flavio Farè”.
SUL MONDIALE IN GERMANIA – “Ero distrutto, inizialmente evitavo anche solo di pensarci. Mi dicevo: ho faticato per anni, ho segnato 9 gol ai Mondiali e mi perdo il sogno di una vita. Poi, però, nel mio cuore ho gioito con tutti quei ragazzi, compagni di sempre in azzurro: era la nostra generazione, avevamo giocato insieme dai 17 anni in avanti, eravamo stati campioni d’Europa anche con l’Under 21. Certo, quella sera a Berlino era tutto perfetto, mancavo solo io…”.
QUANDO RONALDO ANDÒ VIA –