Ha segnato ieri sera con la Croazia, ma ora è il momento di farlo, anche, in maglia bianconera. Il ruvido Mario, in campo sempre l’ultimo a mollare, a Torino non ha ancora mostrato di essere “Super”. Le sue caratteristiche fisiche, tecniche, tattiche e mentali lo hanno reso uno dei più letali attaccanti degli ultimi anni, rendendolo un “top player” nel ruolo. Caratteristiche, che insieme alla sua grande esperienza internazionale, hanno spinto la dirigenza bianconera a puntare sul croato per sostituire l’Apache. Nel capoluogo piemontese, però, il ruvido Mario ha cominciato a faticare, trovandosi davanti al suo avvio peggiore degli ultimi anni: solo due goal in nove gare di campionato.
ASPETTANDO GODOT – E allora è arrivato il momento di ritornare “Super”, lo sperano i tifosi, lo pretende Allegri, il tempo stringe e le prossime partite diventano fondamentali per assicurarsi, o perdere, la fiducia dell’ambiente. Certo gli infortuni d’inizio stagione, la confusione tattica dei bianconeri, nelle prime partite, i nuovi carichi di lavoro, l’ambientamento nel nuovo campionato non hanno aiutato il croato ma adesso scocca il suo momento. “Da uno come Mandzukic mi aspetto molto di più”, Allegri docet.
Carlo Iacono