Classe 1997, talento da vendere, personalità incredibile. Al primo sguardo, è tutto facilmente comprensibile: Amadou Diawara farà strada. Ma tanta. Dalle colonne del Corriere di Bologna, il centrocampista rossoblù ha però dimostrato un’altra caratteristica importante: sa sognare. E in grande.
“A me piace giocare”, ha ammesso il ragazzo. Il suo segreto? Semplicemente il calcio: “Quando sono in campo io mi diverto proprio. E mi rilasso – ha quindi continuato – Sognavo di diventare un calciatore. E sapevo che sarei arrivato in serie A. Ma non immaginavo di farlo così in fretta”.
Un predestinato, insomma. Che però ha dovuto vedersela da solo contro la diffidenza della famiglia: “Quando a 14 anni ho detto a casa che avrei voluto fare il calciatore mi è arrivato un ceffone. Ho continuato a giocare di nascosto, poi mio padre ha capito che era impossibile fermarmi. E mi ha lasciato giocare”. Che storia, Diawara: ora il Bologna, un domani chissà. Per ora, registra ed incassa l’interesse della Juventus. “Ma vorrei fare bene con il Bologna – chiosa infine – Poi, certo, tutti sognano la Nazionale. E soprattutto mi piacerebbe giocare una finale di Champions League”. Tempo al tempo.
This post was last modified on 14 Novembre 2015 - 15:43