La mattina dopo l’orrore di Parigi c’è solo sgomento. Ogni parola sulle cause, le ragioni, sarebbe superflua. Ora, è il momento del cordoglio. Ma, come è lecito pensare, non è finita qua: Roma, Londra e Washington sono i prossimi obiettivi, tuona l’Isis nella rivendicazione dell’attacco alla capitale francese. E pensare che fra sette mesi, proprio in Francia, si terranno gli Europei di calcio non può che far paura.
All’ultimo Europeo, tenutosi in Polonia e Ucraina, gli spettatori totali sono stati un milione e 440mila. Una media di 46mila spettatori per incontro. Ieri, è stato colpito uno stadio: è un messaggio, secondo alcuni. Così come è stato creato il panico nelle zone limitrofe all’impianto sportivo, si teme che sarebbe stato possibile farlo anche all’interno. Con conseguenze a dir poco drammatiche. In quest’ottica, pensare che lo Stade de France può contenere 81mila persone, mette i brividi.
Tra le nazioni qualificate ci sono anche l’Inghilterra e l’Italia, obiettivi dichiarati, ma anche il Belgio, per esempio, dove a gennaio sono stati uccisi due terroristi che preparavano un attacco a Bruxelles. Gli obiettivi sensibili, dunque, non mancano. E anche i protagonisti ci pensano: “Abbiamo paura per noi e le nostre famiglie”, ha detto il belga Nainggolan. “Inutile far finta di niente: un po’ di paura viene”, ha ammesso il ct Conte.
La paura, già. Colpire uno stadio, un ristorante, un teatro ha uno scopo ben preciso: far paura. Vuol dire privare tutti del sacrosanto diritto di vivere in serenità. Perché se non si può essere tranquilli mentre si vede giocare la propria nazionale di calcio o mentre si è tavola con la famiglia oppure ancora mentre si assiste a un concerto, senza troppi giri di parole, si ammazza la libertà.
E, allora, chi di dovere dovrà pensarci bene. L’Europeo in Francia si deve fare e, quasi sicuramente, si farà. È giusto così, non si può concedere una vittoria tanto eclatante al terrorismo. Ma bisognerà fare la massima attenzione, non farsi cogliere impreparati: si parla di vite umane. Che vengono prima di una partita, di un Europeo, dei soldi che girano intorno a questo mondo. I soldi, già…
Felice Lanzaro (@FeliceLanzaro)
This post was last modified on 14 Novembre 2015 - 15:02