In vista delle prossime amichevoli internazionali che vedranno l’Italia di Conte impegnata contro Belgio e Romania, rispettivamente venerdì 13 a Bruxelles e martedì 17 al “Dall’Ara” di Bologna, si fermano i maggiori campionati europei e di conseguenza anche il campionato di serie A.
ANCORA ZAZA – Il ct Antonio Conte ha diramato, nel tardo pomeriggio di domenica 8 novembre, la lista dei 28 convocati per il ritiro di Coverciano: tante conferme, qualche sorpresa, ma anche esclusioni eccellenti. Tra i convocati scelti, precisamente tra gli attaccanti, figura Simone Zaza; ancora una volta il ct dimostra piena fiducia nei confronti della punta bianconera, nonostante lo scarso minutaggio accumulato da quest’ultimo nella sua esperienza alla Juventus e malgrado quelle che erano state le parole pronunciate dallo stesso Antonio Conte qualche mese prima: “Se uno non gioca o gioca due minuti nel club non può pensare di venire in Nazionale”, questo era stato il monito lanciato dal ct azzurro, avvertimento che aveva fatto tremare in molti ed in primis Simone Zaza appena passato alla Juventus e non più certo di un posto da titolare.
L’ESPERIENZA ALLA JUVE – In effetti Zaza non è considerato tra i “titolarissimi” della squadra bianconera, davanti a lui, nelle gerarchie stabilite da Allegri, sembrano esserci Morata, Dybala e Mandzukic. Insomma, il giovane attaccante italiano è valutato più che altro come riserva di lusso e in tal senso le statistiche parlano chiaro: appena tre presenze da titolare e 277 minuti accumulati complessivamente in campionato dopo ben dodici giornate, le cose non migliorano di certo in Champions League dove l’attaccante ha accumulato appena 30 minuti in totale, andando comunque a segno nella gara casalinga contro il Siviglia.
IL RAPPORTO CON CONTE – Tuttavia, Antonio Conte sembra comunque fidarsi delle qualità mostrate da Zaza nelle sue poche apparizioni in bianconero. Ciò potrebbe avere del paradossale, in particolar modo se si pensa alla bocciatura inflitta, proprio dal ct azzurro, all’attaccante materano durante la finestra estiva di mercato nella stagione 2014-2015, prima che Conte rassegnasse le dimissioni e lasciasse dunque definitivamente la Juventus per poi essere sostituito da mister Allegri. Simone Zaza, allora attaccante del Sassuolo e reduce dalla prima stagione in serie A, fu considerato dall’attuale allenatore della nazionale troppo acerbo e incostante per il definitivo salto di qualità e fu lasciato maturare lontano da Torino, dove avrebbe trovato sicuramente meno spazio rispetto ad una realtà come quella di Sassuolo. Oggi invece, ad un anno e mezzo di distanza, Conte, come folgorato, sembra aver cambiato idea sul giovane attaccante divenuto ormai un punto fermo nelle convocazioni del ct della nazionale italiana.
Probabilmente Antonio Conte, ben sapendo di non poter costruire dal nulla “l’Italia dei titolari”, fa di necessità virtù e, non potendosi permettere il lusso di non guardare a chi fa panchina, va contro quelli che sono stati i parametri da lui stesso imposti e fortemente voluti. In questo caso l’allenatore azzurro non dimostra di essere propriamente “campione di coerenza”.
Luca Piedepalumbo