Non ci sono più dubbi riguardo al titolare della corsia sinistra per questa stagione o quantomeno per larga parte di essa. Patrice Evra, anche se trentaquattrenne, non si muove da lì, nonostante il rampante Sandro, pagato più di 20 milioni, si sia candidato per rimpiazzarlo.
Il francese ha capacità tattica sublime, caratteristica che Sandro non condivide in modo così totale, e carisma da vendere, dentro e fuori dal campo. Nonostante sia in squadra da solo un anno e qualche mese, spesso si fa sentire su argomenti scottanti, in situazioni particolari; aveva infatti dato una scossa al gruppo quando i risultati non arrivavano, dicendo che le squadre altalenanti non agguantano grandi traguardi e la Juventus non può mai essere una di queste, oltre a pronunciarsi sovente sull’argomento Pogba, suo amico e compagno di Nazionale. La crescita del gioiellino francese è questione da psicologo di fama mondiale e Patrice sa rivestire pure i panni da strizzacervelli.
In un momento delicato di ricostruzione tecnica e ambientale del gruppo – squadra, Evra non può venir sacrificato. Sandro ha dimostrato di valere, come ad esempio in occasione dell’assist a Cuadrado, ma non può ancora fare da riferimento, in campo e nello spogliatoio.
Roberto Moretti