“Quella delle ultime settimane non è la vera Juve”: si potrebbe sintetizzare così il pensiero dei grandi ex bianconeri interpellati dal Corriere dello Sport per analizzare il momento molto delicato dei bianconeri. Paolo Rossi, Marco Tardelli, Alessio Tacchinardi, Ciro Ferrara e Giovanni Trapattoni sembrano tutti d’accordo nel sottolineare che la Juventus di Massimiliano Allegri abbia più di un problema e che avvicinarsi alla zona titolo sarà decisamente complicato.
ROSSI – “Le cessioni di Pirlo, Vidal e Tevez pesano tanto e i sostituti scelti dalla dirigenza non sono in grado di colmare il vuoto. Il gioco non scorre più, i nuovi faticano più del dovuto e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: la Juve non è più quella degli anni scorsi. Un calo dopo quattro anni di dominio ci sta, ma non così”.
TARDELLI – “Purtroppo annate così capitano, soprattutto dopo aver perso punti di riferimento importanti durante il mercato. Ci vuole tempo, ma la Juve in questo momento, nonostante le difficoltà, dovrebbe essere quinta o sesta, ma non dalla parte destra della classifica. E’ difficile dare una spiegazione a questa situazione, forse la preparazione atletica è stata sbagliata, ma anche cessioni ed infortuni hanno il loro peso”.
TACCHINARDI – “Allegri sta facendo di tutto e di più, ma sembra che in attacco gli manchi un Tevez, uno che faccia la differenza. Magari Dybala ne sarà capace, ma ha bisogno di tempo. Buffon ha dato la scossa da vero capitano, ma non vedo mancanza di impegno da parte dei calciatori. Non mi aspettavo una crisi così grave, ora serve una reazione”.
FERRARA – “Era lecito aspettarsi un calo dopo quattro anni, ma non di questo genere. Ora che alcuni campioni sono andati via, non riesce più ad esprimersi a certi livelli. Sono convinto che ci sarà una scossa, perché la squadra rimane forte. Rispetto al passato, però, non è più imbattibile perché l’attacco ha qualche problema e le motivazioni non sono più così feroci”.
TRAPATTONI – “Anche a me è capitato di vivere annate storte. Mi sembra che la Juve stia pagando il logorio di certi giocatori; non solo quello fisico, ma anche quello psicologico, perché a Torino la pressione è sempre altissima. Infortuni, nazionali e coppe hanno tolto uomini ed energie ad Allegri. Non mi sento di attribuire la colpa a qualcuno in particolare, sono momenti che nel calcio accadono”.