La Juventus si trova nel momento più buio della sua recentissima storia: mai i bianconeri avevano patito un avvio così nefasto, con soli 12 punti nelle prime 10 gare. Mai, negli ultimi 5 anni, il distacco dalla prima in classifica era stato così elevato. Sembrerebbe, quasi, che in una sola sessione di mercato sia stato cancellato il vantaggio tecnico-economico che i bianconeri avevano accumulato nel quadriennio Conte-Allegri. Come fare, dunque, per risollevarsi e per evitare l‘annus horribilis?
SPOGLIATOIO COMPATTO – Negli anni, uno dei punti cardine della squadra bianconera, è stato il suo spogliatoio. Tutti i nuovi acquisti che arrivavano a Torino, trovavano un ambiente accogliente che li metteva subito a proprio agio. È da qui che la Juve deve ripartire, da una compattezza di spirito, da una voglia di rivalsa che deve vincere su tutto. L’ultima cosa che serve ad Allegri è avere frizioni all’interno del gruppo, divisioni che, in questo momento, creerebbero soltanto una miscela pronta a esplodere alla prima scintilla. La parola chiave è unione: in questo momento è più che fondamentale.
IL RUOLO DI GIGI E DEI SENATORI – In una situazione delicata, in cui serve necessariamente che qualcuno prenda in mano la squadra, è fondamentale il ruolo di Gigi Buffon. Il capitano ha già scosso il gruppo con le sue parole dopo Sassuolo-Juventus, ed è significativo il fatto che anche Patrice Evra abbia contribuito. I due rappresentano una fetta dei senatori della rosa, che devono essere i primi a cambiare mentalità. Se la trasformazione deve coinvolgere tutto il gruppo, deve assolutamente iniziare dal Capitano, dalla sua linea di pretoriani, la BBC (Barzagli-Bonucci-Chiellini), da Evra per finire a Marchisio, senza dimenticare Padoin. Soltanto in questo modo si può cercare di salvare quest’annata finora disastrosa, soltanto in questo modo si può rincorrere un qualsiasi obiettivo senza che la rimonta possa essere considerata disperata già a fine ottobre. Sarebbe un evento storico, ma questa volta la Juventus scriverebbe la storia in negativo: non siamo abituati e, francamente, non vogliamo abituarci.
Luigi Fontana (@luigifontana24)
This post was last modified on 31 Ottobre 2015 - 15:48