Sulla gara tra Sassuolo e Juventus, ci sarebbe da scrivere per giorni e giorni sia per episodi che per considerazioni tecnico-tattiche. Analizzando la prestazione (deludente a dir poco) dei bianconeri, preme evidenziare la natura dei fattori negativi emersi durante i 90 minuti giocati sul campo emiliano. Uno di questi è sicuramente il reparto offensivo che non è andato a segno contro il Sassuolo e ha prodotto poche occasioni nitide nell’arco dell’incontro.
COPPIA CHE SEGNA NON SI CAMBIA – Dopo la buona prova giocata contro l’Atalanta, Allegri ha deciso di riproporre la coppia del gol: Dybala-Mandzukic. Gli attaccanti bianconeri sono stati preferiti a Morata e Zaza, anch’essi in ottima forma e arruolabili per l’impegno infrasettimanale. Scelte di modulo precise hanno cambiato l’assetto tattico impostato fino ad ora (3-5-2 al cospetto del collaudato 4-3-3). Con la scarsa assistenza di Cuadrado, però, sia Dybala che Mandzukic hanno avuto pochi palloni giocabili contro una solidità difensiva del Sassuolo, ben nota. Il centrocampo difficilmente ha accompagnato le manovre offensive, facendo poca densità sulla trequarti emiliana, creando poche opportunità di tiro dalla distanza. L’argentino Dybala si è abbassato per ricevere palla e puntare la porta, talvolta non ricevendo i frutti sperati. L’attaccante è parso poco lucido e poco in gara sin dalle prime battute così come Mandzukic che ha avuto ancor meno palloni giocabili. Al reparto offensivo ha pesato tanto il nervosismo dei bianconeri sul terreno di gioco, difatti rivelandosi apatico e statico.
CAMBIO DI PASSO – Malgrado l’espulsione di Chiellini, la Juventus ha avuto un ottimo approccio nel secondo tempo quando l’innesto di Morata ha dato brio e vitalità a una manovra troppo lenta e prevedibile. Lo spagnolo è entrato in campo motivato a fare bene e risollevare le sorti di una gara che sembrava segnata. Tanti dribbling e cambi di passo hanno prodotto cross interessanti dal fondo e qualche tiro pericoloso. La dinamicità dell’iberico, in più, ha conferito alla Juve quella spinta psicologica di cui aveva bisogno. Le potenti accelerazioni, condite da giochi di prestigio e lucidità nelle giocate, hanno concesso tanti corner ai bianconeri che però non hanno capitalizzato le occasioni. Morata, infine, è la nota lieta della serata della provincia emiliana: ancora troppo poco, però, per tornare a sorridere.
Alvaro è diventato imprescindibile: prezioso nel 4-3-3 ed ugualmente fortissimo in un attacco a due. Allegri dovrà rivedere le gerarchie, concedendo a Mandzukic qualche turno di riposo poichè lontano dagli schemi in una fase così calda e delicata della travagliata stagione bianconera.
Simone Di Sano