La Juve è una squadra giovane, serve consapevolezza, si deve capire cosa significa indossare quella maglia. Questi discorsi si fanno spesso, si chiede pazienza nei confronti dei giovani e ci si affida ai ‘vecchi’, ai senatori, che devono mantenere alti morale e concentrazione e trasmettere i valori della juventinità. Contro il Sassuolo, però, proprio uno dei senatori ha disatteso il suo ruolo, ha tradito la Vecchia Signora e, di fatto, l’ha condannata.
INGENUO – Il discorso, ovviamente, è riferito a Giorgio Chiellini, chiamato a vestire i panni del leader dello spogliatoio in un momento complicato. Il difensore bianconero (oggi in rosa), invece, commette un errore, anzi, due errori, assolutamente da principiante, facendosi espellere con un’eternità ancora da giocare. La Juve si è ritrovata così ferita e in inferiorità numerica, vedendo la montagna da scalare diventare ancora più alta. Ingenuo Chiellini, come detto. Il primo giallo, infatti, era assolutamente evitabile, perché è derivato da plateali proteste a partita pressoché appena iniziata, ma nemmeno il secondo è perdonabile. Con un giallo sul groppone e la squadra in difficoltà è doveroso prestare più attenzione.
SLIDING DOORS – Il momento del rosso a Chiellini, forse, è ancor più decisivo della punizione di Sansone. Con tutta la partita davanti, infatti, in parità numerica si sarebbe potuta orchestrare una reazione diversa e vista la crescita del secondo tempo viene naturale chiedersi cosa sarebbe successo se Chiellini non si fosse fatto buttare fuori. Con i se e con i ma, comunque, non si va da nessuna parte. Il rosso macchia in maniera indelebile la prestazione del 3 bianconero, che ora dovrà farsi perdonare. C’è tanto di suo in questo ko.
Luca Feole