Nella Juve che vince trascinata proprio dagli uomini più discussi, rimane una nota stonata, un piccolo problema ancora irrisolto che getta ombra sulla rinascita bianconera: Alex Sandro. L’esterno prelevato a peso d’oro dal Porto in estate, infatti, continua a trovare pochissimo spazio e, quando chiamato in causa, a non incidere. Bollare il brasiliano come flop, però, potrebbe rivelarsi prematuro, oltre che superficiale.
TEMPO – Considerando la parsimonia che caratterizza la Juve sul mercato, è comprensibile aspettarsi fuochi d’artificio per un giocatore pagato 26 milioni, ma serve pazienza. Il campionato italiano è molto diverso dagli altri campionati europei ed è indispensabile un periodo di adattamento, per alcuni breve, per altri un po’ più lungo. La situazione iniziale della Juve, poi, non ha certo aiutato l’inserimento dei nuovi. Inoltre non si può trascurare il fattore Allegri. È piuttosto evidente che il tecnico toscano preferisce far inserire i nuovi (soprattutto i giovani) in maniera graduale, indifferente alle critiche e ai soldi spesi per i loro cartellini. L’ha fatto con Morata, lo sta facendo con Dybala e Rugani. La sensazione è che tra qualche mese anche i detrattori di Alex Sandro dovranno ricredersi, perché le qualità ci sono, e chi l’ha seguito con un minimo di attenzione nei suoi anni portoghesi lo sa bene.
SUPER EVRA – A complicare il suo inserimento c’è anche un certo Patrice Evra. Il che, ovviamente, non significa che il francese faccia ostracismo. Ci mancherebbe. Semplicemente Evra è troppo in forma per non giocare. Non sbaglia quasi mai una partita, garantisce esperienza e sicurezza, oltre che ordine e qualità. Toglierlo sarebbe decisamente controproducente. Alex Sandro lo osservi e impari, perché, se acquisisse la metà dell’intelligenza calcistica di Evra, la spesa bianconera sarebbe più che giustificata. Anche in questo caso, sarà il tempo a dare una risposta.
Edoardo Siddi