Juventus – Carpi 4-0 Le pagelle dei bianconeri
Audero 6.5 – Inoperoso per tutta la partita, deve compiere una sola parata, ma che parata! Il suo riflesso è eccezionale, l’intervento strepitoso, da vedere e rivedere. Chi lo segue da un po’ di tempo sa bene che è capace di queste prodezze. A osservarlo c’era Filippi, il preparatore dei portieri bianconero. Ne sarà rimasto impressionato.
Lirola 6.5 – Torna titolare e riprende esattamente da dove aveva lasciato: sicuro in difesa, presente e preciso in attacco. Non sbaglia quasi nulla e dà una piacevole sensazione di sicurezza che in un giovane è sempre una nota positiva.
Romagna 6.5 – Lui non sbaglia un pallone, né una partita. Ancora una volta è insuperabile e soprattutto leader. Meno compiti da regista oggi, più lavoro sporco da difensore puro, ma non fa una piega e davvero non sbaglia mai. Con lui in campo è un’altra difesa, ma lo si era capito già lo scorso anno.
Blanco Moreno 6.5 – Segna il gol che apre le marcature e mette la gara in discesa con un bel colpo di testa e sfiora la doppietta, sempre di testa, nella ripresa. In difesa non deve esattamente fare gli straordinari, ma tutto quello che deve fare lo fa bene.
Beruatto 7 – Mezzo voto in più dei compagni di reparto dettato dal contesto. Più piccolo, meno utilizzato, non fa una piega e risponde presente a gran voce. Pulito negli interventi, coraggioso e preciso al momento di offendere, mostra grande personalità. Grosso voleva risposte anche da chi ha giocato meno. Che risposta!
Vitale 6 – Forse quello un po’ più in ombra. Le qualità si vedono sempre (è protagonista di due azioni da stropicciarsi gli occhi), ma oggi si presenta in versione oscura, innamorandosi un po’ troppo della palla e rifiutando costantemente la giocata semplice. Nel complesso, però, la sua prova rimane sufficiente, anche grazie alla gara tutto sommato semplice.
Pellini 6.5 – Torna al centro del trio di centrocampo dopo un po’ di tempo e non delude le aspettative. Combatte e smista palloni con saggezza e non si fa ingolosire quasi mai dalla giocata ad effetto. Aiuta tutta la squadra a stare coi piedi per terra anche quando la partita è chiusa.
Macek 7.5 – Non segna, ma che partita. Si rivede il giocatore che lo scorso anno era imprescindibile. Lo si trova ovunque, sia in difesa che in attacco, copre come un mastino, riparte come un levriero, tiene palla come un brasiliano. Non si contano le grandi giocate con cui strappa applausi al pubblico di Vinovo. Se gioca così qualcuno dei ‘titolarissimi’ rischia seriamente il posto.
Kastanos 6.5 – Bello il gol del 2-0, belle alcune giocate, ma a tratti appare un po’ troppo morbido, nonostante il fisico possente. La prova, comunque, è di quelle che strappano i complimenti, e la classe si vede.
Morselli 6.5 – Gara speciale per lui, che esordisce da titolare e lo fa contro il suo passato. Inizia benissimo, poi l’emozione un po’ lo travolge, facendogli sbagliare alcune giocate, ma nel finale si riprende, trasformando in scivolata il succulento assist di Pozzebon. Un esordio che non dimenticherà.
Pozzebon 7.5 – Il pubblico di Vinovo raramente regala standig ovation, ma alla sua uscita in tanti hanno applaudito. Altra grande partita, altro gol (sono 6 in 6 gare), altro assist e altre giocate da campioncino. Senza caricarlo di responsabilità esagerate, si sta realmente assumendo il peso del trascinatore. E sembra avere tutte le qualità per reggerlo.
Touré 6 – Entra e quasi non si vede. Fa il compitino senza strafare, ma senza nemmeno commettere errori. La gara, d’altronde, era già in fase di archiviazione.
Muratore 5.5 – Si prende un’insufficienza per il giallo sciocco che rimedia sul 4-0 e a pochi minuti dalla fine con un intervento in scivolata davvero evitabile. Ormai è un punto fermo di questa squadra, certe leggerezze non se le può permettere.
Favilli sv
Grosso 7 – Cambia tanto, ma tiene un’ossatura solida con Audero, Romagna, Vitale e Pozzebon. E la squadra gioca benissimo. Tutto facile, tutto ottimo, tutto come da copione, quasi come se in campo ci fossero i titolarissimi. Anche lui sta crescendo come tutti i suoi ragazzi.
Edoardo Siddi