Dalla partitissima di San Siro tra Inter e Juventus, ci si aspettava qualcosa in più in termini di qualità e tecnica. I padroni di casa hanno cercato di non perdere, sebbene giocassero tra le mura amiche; gli ospiti, invece, hanno tentato fino alla fine di tornare a Torino col bottino pieno. Il risultato e le azioni salienti sono visibili a tutti: preme invece analizzare il reparto avanzato bianconero che ha lavorato bene per tutta la gara, non trovando però la via del gol che avrebbe reso la prestazione, perfetta.
IL TRIDENTE – I titolari del match erano Morata-Zaza-Cuadrado, con l’attaccante lucano che ha approfittato della condizione non ottimale di Mandzukic per conquistare una maglia titolare in una partita così prestigiosa. Le scelte in avanti erano obbligate, dato che anche Dybala aveva affrontato due gare con la nazionale argentina con i conseguenti voli transoceanici. Il numero 7 ex Sassuolo ha messo in campo una prova furba, decisa e cattiva pressando forsennatamente tutto il fronte difensivo avversario in fase di non possesso e svariando orizzontalmente nella medesima porzione di campo per ricevere il pallone. Ha subito tanti falli, poichè la sua agilità e la sua stazza consentono di arrivare prima degli avversari proteggendo la sfera e scaricando la stessa ai compagni. In qualche occasione poteva essere più lucido e cercare la conclusione verso lo specchio: in questi casi è stato lento e lezioso, non trovando il gol perchè chiuso.
GLI ESTERNI – Sulla corsia mancina, come esterno alto agiva Alvaro Morata: lo spagnolo è stato per lunghi tratti spento e apatico, trovando continuità solo nella ripresa prima di dare il cambio a Mandzukic. Le qualità tecniche dell’ex Real Madrid sono indiscutibili anche se spesso dovrebbe agire in funzione della squadra non puntando da solo l’intera difesa avversaria. Discorso differente vale per Juan Cuadrado, migliore in campo con Barzagli. L’asse di destra ha funzionato bene, mostrandosi temibile ad ogni avanzata juventina. Il colombiano è partito subito forte con una conclusione dai 15 metri che ha impegnato seriamente Handanovic. Per tutta la gara è stato l’incubo di Juan Jesus che lo ha limitato come poteva. Il sudamericano si è mostrato in condizione eccellente, puntando il fondo e creando palle invitanti per i compagni dopo aver fatto secco gli avversari nell’uno contro uno. Spesso raddoppiato, si è visto costretto ad alleggerire alla mediana venuta in aiuto per accompagnare la manovra.
In alcuni frangenti l’attacco è stato troppo statico e piatto,dando riferimento alla difesa nerazzurra e soprattutto non creando soluzioni di passaggio al centrocampo di Allegri. C’è da lavorare in avanti e i gol arriveranno: manca cattiveria in area di rigore e la convinzione di dover cercare di più il tiro. Allegri predica calma e pazienza per le palle gol create e non sfruttate: sarà la cura giusta contro questo male?
Simone Di Sano