Tanti, troppi ricordi affiorano nelle mente dei tifosi quando in campionato arriva il momento del derby d’Italia. Un crocevia di highlights indelebili che, dunque, ogni anno propone sempre nuove emozioni. Nuovi stimoli, soprattutto. A condizioni diametralmente opposte rispetto alla scorso anno, ad esempio. Inter-Juventus della stagione passata, ad esempio, vide i bianconeri vincere in campo quasi con le riserve e titolo di campioni d’Italia già bell’e intascato. Stasera, invece, sorte vorrà che a “San Siro” giochino entrambe le squadre al massimo delle loro potenzialità.
I nerazzurri recuperano addirittura Jovetic, montenegrino finito alla corte di Roberto Mancini nonostante voci di mercato lo dessero, in passato, molto lusingato dalle proposte della “Vecchia Signora”. Le lusinghe, però, spesso non si traducono in acquisti concreti, e il passaggio alla corte del “Mancio” lo testimonia in toto. L’uomo più atteso sarà lui in questo posticipo domenicale. Finalmente rientra titolare dopo qualche gara passata in sordina, tra minuti sporadici e tanta panchina. La sua fantasia verrà certamente tramutata in suggerimenti verso “Maurito” Icardi, “bestia nera” di Buffon e compagni.
Al di là dei pericoli rappresentati dall’argentino, occorre valutare altri fattori sfavorevoli al team allenato da Max Allegri. Su tutti il rientro della coppia difensiva Murillo-Miranda e lo spostamento a centrocampo del calciatore “operaio” Medel. Insomma, l’Inter ci guadagna in termini di solidità difensiva. Quella solidità che negli incontri recenti venne messa a repentaglio proprio da una situazione di ripiego con Medel protagonista (in negativo). Del resto, un mediano arretrato a centrale raffigura emergenza piena.
Occhio a Felipe Melo. Brasiliano arcigno, neo idolo della curva, ex di turno dal possibile dente avvelenato. Ma occhio anche alla fiducia recuperata nell’ambiente di Vinovo. Basta sconfitte nei big match. Serve una vittoria per confermare la crescita avvenuta nelle ultime gare. Mezzi e motivazioni favorevoli esistono. “Si può fare!“, gridò qualcuno in una famosa pellicola cinematografica. Eccome se si può.
Paolo Panico