Ferrara: “Chi perde paga: la Juve può rilanciarsi o staccarsi”

Un passato da calciatore con tanti anni da leader della difesa juventina, un presente da opinionista di Mediaset Premium dove non sono mancate le scintille dopo le sue domande ai vari allenatori. A due giorni da Inter-Juventus Ciro Ferrara è stato intervistato da Tuttosport che ha voluto sapere le sue opinioni riguardo al big match in programma domenica. Partendo proprio da una domanda piccante: chi farà arrabbiare di più con le sue domande a fine partita, Mancini o Allegri? “Spero nessuno, io faccio solo domande ma capisco benissimo chi sta dall’altra parte perché ci sono passato e so quanto può essere devastante commentare una partita, soprattutto se persa. Dopo il battibecco con Allegri l’ho incontrato a Torino e ci abbiamo riso su, anche perché mi sta molto simpatico”.

ALLEGRI E MANCINI“Allegri non l’ho mai marcato in campo, ma lo ricordo come un giocatore elegante e tecnico. Mancini invece era un fuoriclasse, ma non l’ho mai marcato perché di solito contro la Samp mi toccava Vialli”.

SFIDA CALDA“Entrambe le squadre si giocano molto domenica a San Siro, sono ad un bivio: chi sbaglia paga. L’Inter non batte la Juve da cinque anni e ne avrà l’occasione. Domenica l’Inter può trovare fiducia o entrare in crisi, la Juve invece può rilanciarsi o staccarsi”.

MERCATO“La campagna acquisti della Juve è stata particolarmente riuscita, è di prospettiva: nonostante le uscite i bianconeri hanno portato a Torino giovani di valore, hanno pensato al futuro”.

DIFESA JUVE“Strano che siano in crisi, è difficile da spiegare. Che dire, capita: ci sono dei periodi così, capitò anche a noi con Lippi in panchina”.

FELIPE MELO“Non ha avuto parole carine nei miei confronti? Non mi va di rispondere, io resto Ciro Ferrara e lui resta Felipe Melo”.

RITORNO IN PANCHINA“Non so quando ricomincio ad allenare, mi piacerebbe fare un’esperienza all’estero. Però sono molto felice della mia esperienza a Mediaset. Non vi dirò che ‘aspetto un progetto serio’, come dicono in molti: sono un allenatore, mica un architetto!”.

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