Rimasto sotto traccia per tutta l’estate a causa del suo arrivo a parametro zero e, soprattutto, per l’infortunio muscolare che lo ha tenuto fuori dal campo fino a mercoledì, il nome di Sami Khedira è uscito alla ribalta dopo la grande prestazione contro il Siviglia.
Il tedesco ha bissato con un grande match contro il Bologna, confermando la sua naturale leadership in mezzo al campo e dimostrando di poter dare molto alla causa bianconera. Contro gli emiliani, per Sami è arrivato anche il primo gol con la maglia bianconera, all’esordio in Serie A.
PRECISIONE E SICUREZZA – Ciò che più colpisce delle prestazioni del tedesco è la tranquillità con cui gioca e con cui tocca il pallone. Anche nei momenti negativi, quando gli altri sembrano impacciati e non sanno dove andare o cosa fare, se il pallone arriva tra i suoi piedi, Khedira lo gioca con precisione e sicurezza. Mai un tocco in più, mai un’esitazione o un errore dovuto ad un leziosismo: fa semplicemente valere la sua esperienza al di sopra di ogni altra qualità. Così come contro il Siviglia, il suo impatto a centrocampo è stato devastante; tutti i bianconeri si fidano ciecamente di lui, e, complice anche un Hernanes non a suo agio come regista davanti alla difesa, le chiavi della mediana juventina sono in mano a lui. Soltanto quando è entrato Lemina, nel finale della partita, è stato cercato un po’ di meno, lasciando spazio al possesso palla di contenimento del francese e della difesa.
INSERIMENTI E FASE OFFENSIVA – Sami non è il solito mediano, per intenderci, “alla Pirlo”. Oltre a mettere apposto i palloni smistandoli e pulendoli, riesce a dare il suo contributo anche nella trequarti avversaria. In molte occasioni, infatti, è nell’aria di rigore o nelle zone limitrofe, pronto per spizzare il pallone di testa oppure giocare di sponda. Questa caratteristica è molto importante, in quanto aumenta la mole d’attacco bianconera e permette agli attaccanti di Madama di muoversi e cercare spazi. Inoltre, in area di rigore la sua non è soltanto presenza, ma anche concretezza. Il suo gol, difatti, non è un caso, anche perché l’esecuzione del colpo di testa è da manuale: il tedesco non stacca, ma piazza il pallone da vero bomber.
Molti erano scettici sulla buona riuscita di Khedira alla Juventus e, prematuramente, lo avevano etichettato come bidone. Fatto sta che, nelle prime due uscite, ha fatto due gran belle figure. Fino ad ora, è l’uomo in più del centrocampo bianconera e, con il ritorno di Marchisio, potrebbe formare, assieme al Principino e Pogba, un centrocampo che non ha nulla da invidiare a quelli di tutta Europa.
Che Beppe Marotta ci abbia visto di nuovo bene?
Luigi Fontana (@luigifontana24)