In controtendenza rispetto alle ultime stagioni la Juventus avanza a vele spiegate in Champions mentre balbetta in Italia. Sembrava che la trasferta di Genova avesse messo fine alle ambasce delle prime gare e invece la Juve è tornata a fare il cammino del gambero con un passo avanti e due indietro. Fortunatamente anche la seconda di Champions ha sorriso alla Vecchia Signora galvanizzata dalla musichetta pre-partita e finalmente lo Juventus Stadium ha significato di nuovo successo. Ma le note liete non vengono solo dalla classifica del girone, perché la sfida con gli spagnoli ha portato anche il rientro, pesante, positivo, di Khedira e una bella prova di Hernanes in cabina di regia, anche se facilitata dall’atteggiamento di avversari che non mordevano come gli uomini di Sarri qualche giorno prima. Con Marchisio in dirittura di arrivo, forse la quadratura del cerchio … di centrocampo sta per giungere a soluzione. In attacco le punte hanno fatto la voce grossa: quinto sigillo di fila in Champions per Alvaro Morata, che ingolosisce sempre di più il Real per la “recumpra”, e amaro Lucano finale servito al Siviglia da Simone Zaza. A contorno, Dybala sempre imprevedibile (anche se ultimamente fa fatica a trovare la porta) e Cuadrado a tratti imprendibile, che con l’Evra dei giorni migliori ha consentito alla Juve la padronanza assoluta delle fasce. Rimane la sensazione che si potrebbe soffrire di meno a chiudere gli incontri, per evitare altre disavventure in stile Frosinone, ma il giro palla degli uomini di Allegri è stato sempre sicuro e mai interrotto dagli iberici. La difesa della nazionale schierata in blocco è sembrata addirittura uno spreco di fronte ad un Siviglia che problemi in avanti non ne ha creati mai. E allora? Come mai una squadra così soffre col Frosinone e con l’Udinese, oltre che a Roma e a Napoli? La logica ci dice che le pene stanno per finire, che i giovani sostituti dei mostri sacri partiti l’estate scorsa cominciano ad avere un ruolo preciso, che Allegri dopo aver meditato le varie opzioni sembra più convinto delle scelte da prendere e che la Juve è destinata ad essere bella , non solo di notte. I margini di errore si sono però estremamente ridotti e per questo il Bologna dovrà rappresentare il ritorno alle belle abitudini degli ultimi anni e arrivare rilanciata alla pausa azzurra che precede la visita all’Inter per ora capolista. Domenica la Juventus dovrà essere molto bella di tardo pomeriggio.
Salvatore Arpaia
This post was last modified on 23 Gennaio 2017 - 11:02