Una Juventus così in crisi non si vedeva da anni. Nelle prime 6 partite, i bianconeri hanno raccolto soltanto 5 punti. La vittoria in Supercoppa Italiana contro la Lazio è stata una mera illusione, mentre la riscossa che doveva avvenire dopo Manchester non è arrivata.
Sul banco degli imputati ci sono, praticamente, tutti: dalla società, rea, quantomeno, di non aver acquistato per tempo, e di aver lasciato partire in una tranche di mercato gente come Tevez, Vidal, Pirlo, Llorente, ai calciatori, scesi in campo la maggior parte delle volte senza cattiveria e autori di errori che lasciano basiti gli spettatori.
Fuori da questa critica non resta certamente Max Allegri: il toscano, infatti, dopo la grande stagione passata, vantava un piccolo credito con i tifosi, che ha perso in quest’inizio di stagione sciagurato. Anche lui ha le sue colpe, anche lui ora è sulla graticola e, clamorosamente, potrebbe già essere in bilico.
QUAL È IL MODULO DI QUESTA JUVE? – 8 partite stagionali, 8 formazioni diverse. Basterebbe questo dato a spiegare la confusione tattica in cui versano i bianconeri e il loro tecnico. Fino ad ora, non abbiamo mai visto una Juventus stabile, nè nel modulo nè nei calciatori. Tra 4-3-3, 3-5-2 e 4-3-1-2 Allegri non ha fatto capire a nessuno qual è lo schema che più si attiene a questa Juventus, mandando in confusione gli stessi calciatori. A Manchester e a Genova la Juventus ha vinto con il tridente, mentre con il Frosinone è arrivata la beffa finale, ma il gioco c’era stato. Perché riproporre il rombo senza avere certezze?
SCELTE DISCUTIBILI E CONFUSE – L’allenatore bianconero ha palesato, inoltre, grosse difficoltà anche nell’individuare l’11 titolare. Se è noto che Alex Sandro e Dybala sono giovani che devono crescere e ambientarsi alla Juventus, altre sue scelte sono abbastanza discutibili. Padoin regista non ha reso, dimostrando grandissime lacune sia in fase offensiva che in quella difensiva, ed è stato uno dei motivi che hanno portato alle sconfitte contro Udinese e Roma. Poi è arrivato Hernanes, il trequartista da lui voluto a tutti i costi, mentre Lemina è stato acquistato nel posto di vice-Marchisio. Allegri ha, invece, stravolto i ruoli di questi due calciatori, ponendo Pereyra trequartista e spostando Hernanes in cabina di regia. La morale della favola è stata che il brasiliano in quel ruolo ha giocato male, palesando i suoi difetti di lentezza, sia di gambe che nel campo della visione di gioco, mentre il francese in quella posizione aveva disputato due partite sontuose.
ESCLUSIONI ECCELLENTI – Bisognerebbe anche trovare una spiegazione alle illustri esclusioni della partita del San Paolo: Cuadrado e Morata sarebbero serviti come il pane ad una squadra che centralmente non ha trovato spazio, ma sulle fasce, vista la carenza di terzini abili a difendere del Napoli, avrebbe potuto aprire la squadra azzurra. La “scusa” della Champions che qualcuno potrebbe ipotizzare non regge, in quanto in Champions i punti non sono ancora indispensabili, mentre in campionato si.
La Juventus si ritrova, quindi, a poter scivolare addirittura a –13 dal primo posto, un distacco mai visto negli ultimi anni. Tutti i tifosi bianconeri sperano che la squadra di Allegri si riprenda presto e trovi lo schema giusto con gli interpreti giusti e ricominci a giocare come ha sempre fatto.
Da ora in avanti, scusate se usiamo luoghi comuni, ogni partita è una finale: la prima si terrà mercoledì allo Juventus Stadium, quando i Campioni d’Italia vorranno far capire al Siviglia che in Europa si cambia marcia.
Luigi Fontana (@luigifontana24)