I tifosi della Juventus non potranno recarsi al San Paolo ad assistere a Napoli-Juventus in programma sabato sera: questa è la decisione presa oggi dal Casms, a tre giorni dal match, che segue lo stesso provvedimento adottato in occasione di Napoli-Lazio di domenica sera. Soltanto 12 tornelli su 80 funzionanti, telecamere di sicurezza rotte, lavori rinviati di continuo. Situazione perdurante allo stadio San Paolo di Napoli, dove anche l’anno scorso i tifosi della Juventus non hanno potuto assistere alla partita dal settore ospiti (fermo restando la vendita vietata ai non residenti in Campania).
La domanda che ci poniamo è: possibile che gli stadi non possano garantire le più elementari norme di sicurezza? Nessuno pretende che gli impianti italiani abbiano standard paragonabili allo Juventus Stadium, che è una mosca bianca nel panorama nostrano, ma garantire a tutti la possibilità di vedere la partita è davvero il minimo, altrimenti nulla ha più senso. Oltretutto, a Napoli, da tempo viene aperto soltanto l’anello inferiore del settore ospiti, che ha naturalmente una capienza ridottissima, mentre tutto il settore superiore rimane vuoto. Dunque, le squadre ospiti (salvo l’Europa, dove le norme Uefa ne impongono l’apertura) vengono puntualmente penalizzate ogni qualvolta sono di scena a Fuorigrotta.
Lo Stadio San Paolo è gestito dalla Ssc Napoli, in base alla convenzione stipulata col Comune, che ha assicurato un rapido inizio dei lavori. Non in tempo comunque per sabato: mancavano le schede di memoria per le telecamere. Ma di cosa stiamo parlando?
Gennaro Acunzo
This post was last modified on 23 Settembre 2015 - 23:12