Ritorno al passato, per il futuro. Una Juve ingarbugliata si lascia andare e doma il Genoa: decisivo Pogba, nel bene e nel male. E decisivi gli strappi delle ali: Pereyra da una parte e Cuadrado dall’altra, alla fine, hanno battezzato ufficialmente la nuova veste offensiva dei bianconeri.
Ecco le pagelle.
BUFFON 6 – Zero interventi, tante parole. Dà calma e dispensa saggezza. Se psicologicamente la Juventus sembra essere rinata, il merito è anche suo.
LICHTSTEINER 6 – Bene dietro: Laxalt è uno stantuffo che però non fa male. Un po’ come lo stesso svizzero, in fondo: perché davanti, con questo nuovo modulo, non c’è più la sua spinta a dar manforte.
BARZAGLI 6.5 – L’assenza di un vero centravanti rossoblù lascia fondamentalmente i centrali senza lavoro. E quando arriva Pandev, la situazione non è che cambi di molto.
CHIELLINI 6.5 – Perotti dura venti minuti, Capel neanche quelli. Chiello invece è in palla per tutta la partita, spesso trasformandosi in muro insormontabile.
EVRA 6.5 – Diligente, attento, puntuale. Alex Sandro dovrà faticare non poco per superare l’esperienza di Evra: che si fa vedere e sentire spesso, e in tutte e due le fasi.
STURARO 6 – Inizia bene, continua così e così. Lo scotto dell’emozione però non sa cosa sia: è che Genova rimane sicuramente nel cuore, però quel piede non si tira mai indietro.
LEMINA 6 – L’alibi del debutto si concede a chiunque. E soprattutto al francesino: quest’oggi attento e sempre in posizione. Può essere una pedina importante, specie per la penuria di vertici bassi: se solo limitasse quell’irruenza…
HERNANES 6 – Senza infamia, senza lode: fa meno di Lemina, senza affannarsi più di tanto.
POGBA 6.5 – Niente colpi da fenomeno, ma tanta concretezza. Sul primo gol è fortunato (e l’errore è da matita blu), poi la freddezza del rigore gli toglie tanta pressione dalle spalle. Ora inizia un altro campionato.
CUADRADO 7 – Strappi da velocista puro, tecnica da campione assoluto: il colombiano ha già il bianconero vivo addosso. E Allegri non può più farne a meno.
MANDZUKIC 6 – Ha un rapporto difficile con le cose semplici: perché prima qualcosina se lo divora, ma poi spacca la partita che è una meraviglia. Dovrà trovare un giusto mezzo per fare realmente la differenza.
ZAZA 6 – Ha voglia, si vede subito. Il tempo però è quello che è. E per entrare tra gli undici col Frosinone c’è ancora da sgomitare parecchio.
MORATA 6 – Venti minuti ed una paura infinita: quel ghigno di Morata spiega un po’ tutto. Anche quell’inizio in crescendo che stava facendo ben sperare…
PEREYRA 7 – Boom. Entra l’argentino e cambia tutto. Il cross per Pogba è una pennellata, ma è tutta la partita a sorridergli: dalle galoppate sulla fascia ai dribbling secchi, c’è lui dietro il blitz a Marassi.
Cristiano Corbo