La ricostruzione bianconera procede a strappi ma l’ultimo, quello di Manchester, ci ha restituito la Juve delle ultime esaltanti notti europee destando anche l’ammirazione di tutti i media inglesi. Che notoriamente hanno sempre un po’ di puzza sotto al naso. Ha fatto tutto benissimo Max nella notte inglese, che nasceva sotto il presagio di un nuovo infortunio a Marchisio che doveva essere decisivo per restituire raziocinio ad un gioco latitante.
Allegri è impegnato nella definizione dei nuovi punti cardinali della sua formazione, visto che i principali riferimenti della cavalcata vincente delle ultime stagione non ci sono più. Ha sicuramente trovato il primo: una squadra che gioca con i cabasisi per dirla con Camilleri. E che non vedevamo da un po’. I vice campioni d’Europa siamo noi ed i nuovi ricchi del continente lo hanno capito bene. L’altro punto fermo, non certo una novità, è Gigi Buffon che sembra voler prolungare ad libitum la propria carriera, ma soprattutto salva la patria almeno un paio di volte a partita. Temo che Neto possa rischiare una saudade da area di porta.
Un altro giocatore fondamentale potrebbe diventare Juan Cuadrado, che per quanto visto in campo merita un ripensamento degli schemi di gioco fatto su misura, visto l’apporto tecnico e di fantasia che sta dando alla formazione. L’assioma che chi sa giocare deve sempre stare in campo è duro da sconfessare. La lezione di sicurezza data dall’allenatore, che è andato a giocare sul campo dell’imbattuta capolista della Premiership con un modulo offensivo sembra poter trasmettere entusiasmo all’ambiente. I gol di Mandzukic e Morata sono stati poi come un raggio di sole in una giornata grigia. La fisionomia di una qualunque squadra rimane sempre incompiuta se non hai un attaccante che faccia i gol. E i nostri hanno tutte le carte in regola per essere belli, non solo di notte.
Bisogna ancora un po’ rovistare lì nel mezzo del campo, perché Hernanes non è ancora capace di catalizzare le attenzioni dei compagni, ma nel frattempo Pogba sta riprendendo il filo di un gioco da leader interrotto qualche mese fa. Anche il pressing a metà campo piano piano si rivede e questo potrebbe consentire alla retroguardia quasi granitica della Signora di riprendere a giocare senza gli affanni delle prime gare stagionali. Sperando di non dover vedere più il Chievo che domina allo Juventus Stadium.
Salvatore Arpaia
This post was last modified on 19 Settembre 2015 - 10:24