La Signora questa estate ha effettuato un restyling che in pochi si sarebbero immaginati. La finale di Berlino contro il Barcellona ha decretato la fine di uno dei cicli più vincenti della storia bianconera moderna, che ha portato ad addii inaspettati anche se, forse, in qualche modo già preannunciati. Pirlo, Vidal e Tevez erano nel DNA della Juventus, gli uomini chiave sia dal punto di vista del gioco che da quello della personalità e della mentalità vincente. Mentalità parsa a rischio in queste prime battute di campionato, ma che, nel momento che più conta, riemerge sempre dalle viscere della squadra di Allegri. Il City ne sa qualcosa…
METAMORFOSI INATTESA – E così, da un giorno all’altro, la Juve si risveglia completamente diversa. Come in un racconto kafkiano, la Signora si guarda allo specchio e si ritrova come mai si sarebbe immaginata: più giovane, meno esperta ma con ancora tanto da dire. Si attendeva una trasformazione, questo sì, ma mai ci si sarebbe sognati di vedere, dopo il 31 agosto, una Juventus con uno “scarto” dell’Inter e un “bidone” del Chelsea. Da Oscar a Isco, passando per Draxler, in bianconero arrivano i due inattesi rincalzi delle battute finali di mercato, con poche prospettive future e con un bagaglio di qualche flop di troppo nel recente passato. Eppure il cambiamento, nonostante i pessimi risultati iniziali, sembra proprio non essere tanto male.
TRA CAPRIOLE E REGIA – Il nuovo numero 11 arriva a Torino da nemico. I colori nerazzurri fanno storcere il naso, e data l’età non più giovane, i tifosi sono giustamente poco inclini a “venerare” il nuovo arrivo. Ma il “Profeta” appena arrivato sembra tutt’altro che un giocatore bollito. Classe ed esperienza sono dalla sua, e la voglia di rimettersi in gioco non gli manca di certo. E, cosa ancor più importante, è un vero e proprio doppio jolly per lo schema tattico di Allegri: non solo trequartista capace di inventare e iniettare fantasia alla squadra, ma anche regista capace di dettare tempi di gioco e fa “ragionare” il pallone. Caratteristiche che possono rendere il brasiliano una pedina fondamentale, soprattutto con la prolungata assenza di Marchisio, l’uomo chiave del centrocampo bianconero. In ultimo è bene non dimenticare, che già col Chievo Hernanes ha mostrato una delle sue doti più interessanti: il tiro dalla distanza. Perché il Profeta è tutt’altro che nuovo a questo tipo di soluzioni, e chissà che con qualche capriola non riesca finalmente a conquistarsi il posto nei cuori bianconeri…
LA FRECCIA DA SCAGLIARE – Arrivato quando nessuno più se lo aspettava, Juan Cuadrado può finalmente ripartire da dove aveva iniziato: la Serie A. Nuovi colori, nuove responsabilità. Il colombiano si trova ora nel momento decisivo della sua carriera, o esplode, confermando il proprio talento, o la strada per Londra potrebbe farsi davvero tortuosa. Fortunatamente per lui, e non solo, nei suoi primi due impieghi l’ex viola si è dimostrato in una forma straordinaria. Due ottime prestazioni che stanno già facendo meditare la Juventus su un suo possibile riscatto, dato il prestito secco. Dalle ombre inglesi allo sfavillio torinese, questo potrebbe essere il titolo della stagione del nuovo numero 16 bianconero, che già dalla prossima partita potrebbe confermarsi titolare nel 4-3-3 di Allegri. Una rinascita che potrebbe porre fine anche al momento buio in campionato, e potrebbe così decretare una volta per tutte la fine della telenovelas col Chelsea e l’inizio di una storia d’amore tutta in bianco e in nero. Con una Madama arricchita di una freccia in più al proprio arco. Freccia non solo per modo di dire.
Dall’usato (in)sicuro a magnifiche riscoperte, gli acquisti last minute potrebbero rivelarsi più azzeccati del previsto. E chissà che le basi per il nuovo, giovane, e vincente futuro, non possano partire proprio da loro…
Mattia Riccio (@MattRiccio11)
This post was last modified on 18 Settembre 2015 - 13:24