La 10, il no alle grandi d’Europa per rimanere, la partenza di tre pilastri. Sembrava tutto perfetto perché questo fosse l’anno di Paul Pogba, ma il francese, come la Juve, è partito malissimo. Superficiale, mai incisivo, nervoso, anche con la Francia non ha certo incantato. E la critica non l’ha risparmiato.
Vale davvero 100 milioni? Lo strepitoso giocatore ammirato era un bluff? Ma sa essere decisivo? Queste sono solo alcune delle irriverenti domande scatenate dal periodo nero del francese, ma in sua difesa arriva uno che a centrocampo, con la Juve, ha combattuto parecchie battaglie: Alessio Tacchinardi. L’attuale opinionista di Premium Sport, dalle pagine del Corriere dello Sport, definisce assurde le critiche a Pogba: “Pogba potrebbe essere il nuovo leader? Potrebbe esserlo ma non lo è ancora sia per l’età che per la posizione in campo. A 22 anni non possiamo pretendere che si carichi la squadra sulle spalle. Tevez lo scorso lo faceva. Ha risolto moltissime partite e soprattutto teneva anche i palloni che scottavano. Oggi questo manca un po’ e dovrebbe metterlo chi gioca dalla trequarti in su. Senza l’argentino la Juve è una casa senza fondamenta. I nuovi devono ricrearle. Sorpreso che abbia preso la numero 10? Potrebbe anche essere una semplice operazione di marketing, ma Paul è un lusso per il nostro campionato: è un grande giocatore e ha la forza e la personalità per sopportare il peso di quella maglia. Non è ovviamente l’Apache. Anche il francese sente la sua mancanza come noi risentimmo della partenza di Zidane”.
“Magari inconsciamente c’è un po’ di rilassatezza – ha proseguito poi -, non di appagamento, ma queste sberle serviranno alla Juve per risvegliare il suo orgoglio. Ma sono sicuro che vincerà di nuovo il campionato. Ci vuole tempo: d’altronde Marotta ha fatto una grande campagna acquisti, prendendo campioni ma anche tantissimi giovani per dare continuità al progetto e continuare a vincere in Italia. Le troppe offerte hanno fatto girare la testa a Pogba? Non credo proprio si sia montato la testa, anzi. Contro la Lazio a Shangai ha vinto la Coppa quasi da solo trascinando la squadra. Certamente in campionato non ha fatto benissimo ma non è un marziano: è solo un ragazzo di 22 anni con i suoi alti e i suoi bassi. Assurdo criticarlo. La Juve si deve nutrire di lui e viceversa. Hanno fatto benissimo a trattenerlo per restare competitivi. Con il senno di poi magari quest’anno Paul farà un brutto campionato e la sua quotazione crollerà, ma se non osi non vai da nessun parte. Da fuori è facile giudicare”.
Pogba trequartista?: “La sua posizione in campo? La più giusta è quella che occupa oggi: interno di centrocampo. Davanti alla difesa al posto di Pirlo non ci può stare perché non ha i tempi da dettare: si butta dentro molto spesso e in quella posizione ci vuole un giocatore che abbia il senso della posizione come Marchisio. Trequartista? Non ce lo vedo. Ora sono curioso di vedere come Allegri, che è un super-allenatore, farà giocare la squadra con Cuadrado ed Hernanes”.