Sappiamo che Padoin è divenuto l’idolo del web, una sorta di icona che tra ironia e serietà sta spopolando. Stavolta, però, non ci interessa il successo che l’ex Atalanta ha ottenuto sui social. Qui si parla del calciatore e del suo ruolo in questa nuova Juve. Seriamente.
NO AI CAPRI ESPIATORI – In linea di massima a chi scrive non piacciono i capri espiatori, soprattutto nel calcio. Essendo uno sport di squadra, raramente la sconfitta dipende da un singolo, anche se spesso e sovente, quando si perde, parte la caccia al colpevole. Dopo la gara con l’Udinese è stato preso di mira Simone Padoin, autore di una prova indubbiamente molto al di sotto della sufficienza. Il numero 20 bianconero, però, ha fatto quel che poteva, con le sue caratteristiche. D’altronde, che non sia un campione si sa e un buon giocatore, per ben figurare, dovrebbe fare ciò che sa fare meglio. Vada come vada a Roma, sarebbe da vigliacchi prendersela con lui.
I PENSIERI DI MAX – Piuttosto, non si capisce cosa passi nella testa di Allegri. Riproporre Padoin in quel ruolo sembra quasi autolesionismo, come se non si volesse ammettere l’errore commesso alla prima giornata. Einstein diceva: “Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido”. Ecco, chiedere a Padoin di fare il Pirlo, o il Marchisio, somiglia molto alla richiesta fatta a un pesce di arrampicarsi su un albero. Sembra semplicemente fuoriluogo. Poi, magari, alla fine, avrà ragione Max. Come spera tutto il popolo bianconero.
Edoardo Siddi
This post was last modified on 30 Agosto 2015 - 13:13