La Juventus stecca la prima e le polemiche impazzano. Del resto i detrattori erano ad aspettare dietro l’angolo, pronti a scagliarsi contro Allegri al primo errore. Però il tecnico bianconero ha pazienza e intelligenza e riga dritto per la propria strada, convinto che la Juventus possa competere per i massimi obiettivi anche quest’anno.
STEP BY STEP – Evitata la polemica a distanza con Maurizio Zamparini: il presidente del Palermo ha criticato Allegri per come sta gestendo in questa prima fase della stagione Paulo Dybala. “Deve crescere Allegri, non Dybala”, le parole del patron rosanero. Ma la società è molto tranquilla e ha dato allo staff tecnico carta bianca nella gestione del giocatore: proprio come fatto con Morata lo scorso anno, da “ragazzino” ad uomo chiave per la Juventus (soprattutto in Champions League) in pochi mesi.
PSICOLOGIA E TATTICA – Allegri ha dimostrato in carriera di amare il lavoro con i giovani e di conoscere i tempi giusti per aiutarli a crescere e a maturare. Dybala, a quasi 22 anni, non è più giovanissimo, ma il Palermo non è la Juventus. La casacca bianconera porta con sé pressioni e responsabilità. Oltre alla questione psicologica, però, c’è anche un problema di natura tattico da risolvere: Dybala nel Palermo era abituato a giocare prima punta con Vazquez alle sue spalle, alla Juventus dovrà abituarsi a fare la seconda punta, risultando decisivo anche nella rifinitura della manovra offensiva. Il gioco di Allegri richiede partecipazione e continui movimenti agli attaccanti.
Dybala sulla scia di Morata, Allegri continua sulla sua strada.