Le rose dell’Italia che è riuscita a salire sul tetto del mondo hanno sempre avuto un comune denominatore: il blocco Juventus. La società bianconera è da sempre quella che più di tutte fornisce talenti alla nazionale azzurra, costituendo una mosca bianca in un mondo in cui il ‘made in Italy’ sembra non valere più niente. Questo, almeno, fino a qualche tempo fa, perché negli ultimi anni si sta registrando una preoccupante inversione di tendenza.
Antonio Conte si appresta a fare le sue convocazioni e in giro per il web si legge che i bianconeri chiamati saranno quattro: Buffon, Bonucci, Barzagli a Marchisio. Un numero incredibilmente esiguo, considerando ciò a cui si era abituati. Cosa è successo? Anche la Juve si è fatta contagiare dall’esterofilia imperante?
In parte, sì. Se si guardano gli acquisti degli ultimi anni, quasi tutti sono stranieri, anche se a onor del vero va fatto un plauso per gli innesti di Sturaro e Rugani, non ancora in nazionale, ma destinati a divenirne parte integrante. A parte i due ragazzi, però, il resto parla solo lingue straniere. E per carità, è doveroso spendere per i giocatori che valgono, a prescindere dalla nazionalità, ma perché farsi scappare Darmian, visto che i soldi c’erano? E perché Cuadrado e non Berardi? Domande a cui non troveremo risposta, o meglio, domande che crollano davanti a un’unica parola: programmazione. Programma che ovviamente conoscono solo i vertici della società, ma è lecito che i comuni mortali si pongano quantomeno la questione.
La speranza, comunque, è di assistere a un ritorno al passato. I giovani in Italia ci sono: bisognerebbe dargli un po’ più di fiducia, ogni tanto.
Edoardo Siddi