Cuadrado, il colombiano è un rebus tattico: ecco le soluzioni

Con un anno di ritardo, Juan Cuadrado arriva alla Juventus. L’avrebbe voluto Antonio Conte, ma le richieste – elevate – della Fiorentina fecero desistere i bianconeri, lo avrà Massimiliano Allegri, che forse avrebbe gradito un altro profilo. Il colombiano, però, rappresenta la classica occasione di mercato: arrivato al Chelsea a gennaio per 35 milioni di euro, non si è adattato al calcio inglese, tanto che arriva alla Juventus a condizioni molto favorevoli.

LE CARATTERISTICHE – Cuadrado fa sicuramente del dribbling la sua arma principale: bravo a saltare l’uomo, grazie anche alla grande velocità, riesce spesso a creare la superiorità numerica. Senza dubbio, si tratta di un elemento che, se in giornata, può “spaccare” le partite e rivelarsi decisivo per le sorti della propria squadra. Inoltre, è capace di ricoprire l’intera fascia destra, ma obiettivamente pecca nella fase difensiva.

LA COLLOCAZIONE TATTICA – Il rebus che attende Allegri è, dunque, trovare una collocazione tattica all’ex Fiorentina. In carriera, ha giocato sempre da esterno di centrocampo o d’attacco, senza disdegnare il ruolo di seconda punta. Volendo adattare, potrebbe agire anche da trequartista, ma chiaramente avrebbe meno spazio a disposizione per ripartire in velocità. Le soluzioni tattiche che si aprono col suo inserimento sono essenzialmente tre: il 4-3-3, il 3-5-2 e il 4-3-1-2.

NEL 4-3-3 – Per quanto riguarda la prima ipotesi, Cuadrado dovrebbe agire largo a destra in un tridente completato da uno tra Morata e Dybala sulla sinistra e Mandzukic al centro. Senza dubbio, però, uno schieramento del genere necessiterebbe di una grande copertura a centrocampo: Marchisio a fungere da regista atipico, che dovrebbe unire quantità e qualità, sarebbe la chiave della mediana bianconera. Il Principino sarebbe l’uomo-chiave di questo schieramento, eventualmente completato dall’instancabile Sturaro e da Pogba, che però non dà garanzie in fase difensiva. Il rischio, dunque, è di essere troppo sbilanciati in avanti. Un altro problema è che, al momento, l’unico esterno di ruolo nell’attacco bianconero, oltre ovviamente a Cuadrado, è Kingsley Coman.

NEL 3-5-2 – L’altra soluzione sarebbe il 3-5-2, dove il colombiano prenderebbe il posto di Stephan Lichtsteiner. Tuttavia, lo svizzero interpreta il modulo in maniera del tutto diversa, per via della sua vocazione prettamente difensiva. Con Cuadrado, invece, si tratterebbe di un 4-3-3 mascherato, dato che il sudamericano è poco incline ai rientri. Questa soluzione potrebbe rivelarsi ancora più offensiva nel caso in cui sull’altro out agisse Alex Sandro, terzino avvezzo alle sgroppate in avanti. Sulla sinistra, dunque, si dovrebbe schierare Evra, più difensivo, e magari, tra i tre centrali, Martin Caceres, capace di coprire anche il ruolo di terzino destro. In questo modo, si potrebbe raggiungere un equilibrio maggiore.

NEL 4-3-1-2 – L’ultimo modulo è l’ormai rodato 4-3-1-2, introdotto l’anno scorso da Allegri. La squadra, in estate, ha lavorato su questo schieramento, ma al momento manca un tassello fondamentale, richiesto a gran voce dal tecnico toscano: il trequartista. Nella scorsa stagione, infatti, si sono alternati nel ruolo, con risultati altalenanti, Roberto Pereyra e Arturo Vidal. Ora, però, serve un elemento di maggiore qualità tecnica, capace di fornire l’ultimo passaggio agli attaccanti. Specialmente in mancanza di un regista puro, uno come Draxler è necessario. In questo contesto, Cuadrado potrebbe agire da spalla di Mandzukic o Morata, oppure formare un duo tutto velocità con Dybala, che nel caso in cui non si dovesse arrivare a un fantasista puro potrebbe adattarsi dietro le punte, anche se Allegri non si è detto convinto di quest’ipotesi. Per non stravolgere completamente i già fragili meccanismi di una Signora profondamente rinnovata, forse, è questa la soluzione più logica.

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